Auguri del Presidente USARCI

Gentile Collega,

 

l’anno che sta per concludersi ha portato con sé numerose sfide economiche, caratterizzate da fluttuazioni che hanno reso il contesto economico piuttosto complesso.
Tuttavia, è davvero incoraggiante constatare come il Vostro lavoro e la vostra dedizione abbiano avuto un impatto positivo sul PIL.

 

La professionalità e l’impegno nel sostenere le aziende hanno sicuramente contribuito a preservare posti di lavoro e a garantire bilanci in attivo.
È un grande risultato, soprattutto in tempi difficili!

 

Quest’anno è stato particolarmente significativo per l’USARCI, con un’intensa attività sul fronte Enasarco

La vicenda della sfiducia al Presidente Alfonsino Mei per comportamenti e azioni non conformi allo statuto ha certamente attirato l’attenzione, ma la successiva elezione all’unanimità di Umberto Mirizzi come Presidente rappresenta un segnale forte di unità, riconoscimento e merito per il lavoro svolto dal nostro sindacato.

Il cambiamento nella leadership offre all’Usarci un’opportunità unica per intensificare l’impegno a favore di Enasarco, con particolare attenzione alla tutela delle pensioni, del FIRR e dell’assistenza agli agenti commerciali, anche in vista delle prossime elezioni per il rinnovo degli organi della Fondazione.

L’Usarci non si limita a occuparsi di Enasarco. Il sindacato ha lavorato e sta lavorando attivamente anche per il rinnovo del contratto del settore commercio, al fine di garantire maggiori tutele e sicurezza per gli agenti. L’obiettivo è concludere questo processo entro il primo semestre del prossimo anno.

Per quanto riguarda la tutela degli iscritti, l’Usarci si è distinta in modo straordinario, promuovendo nel 2024 circa duemila vertenze con un tasso di successo superiore al 90%. Questo risultato eccezionale dimostra l’efficacia del sindacato nella protezione dei diritti degli agenti. Proprio per questo, la tua partecipazione è fondamentale, anche in vista del rinnovo delle cariche sociali Usarci previsto per il 2025.

Nel ringraziarTi per l’adesione e il sostegno che ci hai sempre dimostrato, desidero augurare a te e alla tua famiglia un Sereno Natale e un Felicissimo Anno Nuovo.

Giovanni Di Pietro

Contrassegno unico per gli agenti di commercio nelle ztl? Si può fare

Gli agenti di commercio devono da tempo affrontare il problema di accesso ai centri storici ed alle Ztl delle diverse città. Ogni città ha proprie regole e rilascia i rispettivi permessi di transito e sosta. Così, per ogni spostamento, occorre munirsi di una ricca collezione di permessi di ogni forma e colore. Da tempo l’Aparc Usarci si è impegnata per convincere le istituzioni piemontesi ad intervenire, riducendo al minimo gli intoppi burocratici che penalizzano una categoria fondamentale per l’economia italiana.

A rispondere positivamente alle richieste di Aparc Usarci è stato il capogruppo della Lega nel Consiglio regionale del Piemonte, Fabrizio Ricca, che ha preparato una proposta di legge regionale che può diventare il punto di riferimento per altre analoghe iniziative in tutte le regioni italiane.

Puntando sulla collaborazione tra i vari enti e istituzioni locali per ridurre al minimo i disagi per una categoria che utilizza l’auto per lavoro e si sposta per necessità.

USARCI, CNA E CONFESERCENTI: primi passi per un nuovo soggetto economico

Piccoli passi. Piccoli ma che possono diventare un percorso comune in grado di spaventare chi si è comodamente abituato allo statu quo. All’assemblea annuale dell’Aparc Usarci di Torino partecipano, per una tavola rotonda finale, i presidenti di Confesercenti e CNA, rispettivamente Giancarlo Banchieri e Nicola Scarlatelli. Una scelta di Antonello Marzolla, segretario generale Usarci, per verificare se è davvero possibile passare da un confronto sui massimi sistemi ad una “collaborazione tra simili”, pur nel rispetto delle peculiarità dei ruoli.

La prima impressione è che ieri sia nato qualcosa di importante. Che avrà bisogno di tempo per crescere, rafforzarsi e svilupparsi. Ma che potrà davvero trasformarsi in un interlocutore forte e credibile nello scenario dell’economia italiana. Non solo torinese. E la presenza di Giovanni Di Pietro, presidente nazionale Usarci, è la dimostrazione che c’è una volontà di riproporre la collaborazione anche nel resto d’Italia. Magari anche sulla base dei risultati che si potranno ottenere a Torino e in Piemonte.

Perché gli agenti di commercio, come gli artigiani ed i commercianti, non sono soltanto le controparti gli uni degli altri ma sono i protagonisti dell’economia nazionale. Protagonisti che – come ha ricordato Marcello Gribaldo, presidente Aparc – devono affrontare una fase di profonda trasformazione. Tra intelligenza artificiale, cambiamento dei consumi, perdita del potere d’acquisto delle famiglie, modifica radicale anche delle attività produttive, diventa indispensabile affrontare il futuro in modo nuovo.

Non a caso – ha sottolineato Di Pietro – la piattaforma per il rinnovo dei contratti ha visto tutte le organizzazioni sindacali schierate insieme. Perché è arrivato il momento di collaborare, di camminare insieme anche con quelle controparti che si rendono conto della follia di una contrapposizione senza futuro. Bisogna guardare al futuro e, non a caso, Marzolla ha ricordato le numerose iniziative avviate nell’ambito dei progetti scuola/lavoro per coinvolgere i giovani. Perché senza giovani non c’è futuro e senza giovani agenti di commercio non c’è economia.

Fonte Electomagazine – Enrico Toselli


Sessanta anni di USARCI Verona

Usarci Verona in grande spolvero per il suo 60° compleanno. Un nutrito numero di soci, amici e rappresentanti del mondo economico scaligero si è dato appuntamento all’hotel Best Western di San Giovanni Lupatoto per festeggiare l’invidiabile traguardo stringendosi attorno al presidente dell’associazione scaligera degli agenti di commercio con inquadramento enasarco, Massimo Azzolini, presente insieme a tutto il Consiglio direttivo.

«Le associazioni economiche sono un collante insostituibile per la tenuta dell’intero sistema economico e del “made in Italy”», ha subito rimarcato Maurizio Danese, ceo di veronafiere, che ha ricordato come «il mio primo lavoro è stato proprio quello di agente di commercio, affrontato senza fisso nè provvigioni garantite e rinunciando all’offerta di un’assunzione in banca. Oggi la vostra categoria è in forte evoluzione, soprattutto sotto l’influenza dei mezzi informatici. Ma questi devono essere interpretati come strumenti per sostenere la forza vendita, non per emarginarla».

Un concetto, questo, ripreso anche dal prof. Carlo Pelanda: «Il temuto dilagare della disintermediazione commerciale in realtà non si sta verificando. Piuttosto, è in corso un processo di integrazione: la diffusione e il perfezionamento delle tecnologie informatiche stanno consentendo un potenziamento delle attività professionali, per cui anche la figura dell’agente di commercio si sta trasformando in una sorta di consulente alla clientela. Vedo quindi ampi spazi di sviluppo per una sempre maggiore qualificazione della vostra attività».

Il presidente della federazione nazionale USARCI, Giovanni Di Pietro, ha aggiunto: «Spesso l’agente di commercio non ha una piena cognizione dei propri diritti. Eppure, la nostra Categoria sarebbe ben tutelata, sotto il profilo normativo. Occorre però saper attivare nel modo più opportuno ed efficace questi strumenti. Il principale compito dell’Usarci è proprio quello di affiancare e sostenere gli agenti in questa azione».

Nel corso dell’evento sono stati premiati i soci iscritti ininterrottamente dall’anno 2000 e i “veterani” con oltre 40 anni di fedeltà all’associazione. A tutti gli intervenuti è stato inoltre consegnato il volume che ripercorre – attraverso testi e immagini – la vita e la presenza di Usarci per queste “nozze di diamante” con il tessuto economico veronese.

 

Decreto alluvioni

Per far fronte ai danni derivanti dalle recenti inondazioni che hanno duramente colpito alcune zone dell’Emilia-Romagna, delle Marche e della Toscana, è stato emanato il Decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 – c.d. Decreto “Alluvioni”, che prevede una serie di misure urgenti di sostegno al reddito.

Uno degli interventi principali riguarda l’erogazione da parte dell’INPS di un’indennità una tantum in favore dei lavoratori autonomi – ivi compresi gli agenti ed i rappresentanti di commercio – che siano stati costretti a sospendere la propria attività a causa degli eventi alluvionali verificatisi a partire 1° maggio 2023 e che, alla stessa data, operavano prevalentemente in uno dei Comuni indicati nell’allegato 1 del Decreto, che potete scaricare cliccando qui.

Quindi, ad esempio, potrà fare domanda per il bonus un agente o rappresentante che ha residenza a Milano ma che al 1° maggio 2023 operava sui territori colpiti dalle alluvioni.

La successiva circolare INPS n. 54 del 08-06-2023 ha precisato che nell’ambito della categoria dei titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale rientrano anche i c.d. venditori porta a porta.

L’entità del bonus è pari a 500 euro per ciascun periodo di sospensione non superiore a quindici giorni e comunque nella misura massima complessiva di 3.000 euro, nel limite di spesa complessivo pari a 253,6 milioni di euro per l’anno 2023.

La domanda va presentata telematicamente all’INPS a partire dal 15 giugno 2023 e fino al 30 settembre 2023.

Il Decreto, infine, sospende i termini in materia di adempimenti, versamenti tributari e contributivi ricadenti nel periodo 1° maggio 2023 – 31 agosto 2023.

Il Tribunale di Treviso da ragione agli agenti

Importante pronuncia di giurisprudenza a favore degli agenti di commercio.

L’indennità prevista dal Codice Civile a fronte del patto di non concorrenza post-contrattuale è dovuta anche se la disdetta dell’agente è conseguente al raggiungimento del requisito pensionistico.

Lo ha sancito la sentenza n° 33/2024 del tribunale di Treviso del 17.01.2024 che ha riconosciuto, a favore dell’agente, il diritto all’indennità relativa al patto di non concorrenza post contrattuale ex art. 1751-bis, come regolato dagli A.E.C., anche nel caso che l’agente consegua la pensione, nella fattispecie la c.d. “Quota 100”.

Per comprendere il contesto della sentenza è necessaria una premessa.

Alla stipula di un contratto di agenzia, è possibile pattuire tra le parti una clausola che preveda l’obbligo, a carico dell’agente, di non svolgere attività in concorrenza con la preponente, non solo durante il rapporto di agenzia, ma anche per un periodo successivo alla sua cessazione.

Tale obbligo – di per sé vessatorio per l’agente – viene preso in considerazione dal Codice Civile, che con l’art. 1751-bis ne regola la validità, prevedendo i seguenti limiti:

– durata massima dell’obbligo: due anni dal termine del contratto di agenzia

– validità soltanto nella zona e per i generi di prodotti e tipologia di clientela che hanno formato oggetto dell’incarico di agenzia appena cessato

– previsione di un’apposita indennità – di natura non provvigionale – a favore dell’agente che ha accettato tale vincolo

La ragione fondante che giustifica quest’ultima indennità è duplice.

Da un lato va a ristorare – almeno in parte – l’agente del pregiudizio che subisce per non poter trarre frutto dalla conoscenza del settore merceologico e della clientela ormai acquisita per poter promuovere prodotti analoghi per conto di altre preponenti, una volta terminato l’incarico precedente.

Dall’altro, costituisce il “prezzo” che la preponente paga in cambio del vantaggio che essa ottiene dal fatto che l’agente (che ora opererà per altre preponenti) non potrà distoglierle quote di mercato, facendo acquistare ai clienti prodotti simili.

Ed è proprio quest’ultimo aspetto ad aver orientato il Giudice nella sentenza di cui si parla; in altre parole, è stato ritenuto significativo il vantaggio che la preponente ottiene dal patto, indipendentemente dal fatto che il rispetto di tale obbligo abbia comportato o meno per l’agente un ”sacrificio” rilevante.

Nel caso di specie, l’agente aveva stipulato con la preponente un patto di non concorrenza post-contrattuale della durata di un anno dal termine del rapporto; inoltre, era anche prevista la facoltà della preponente, all’atto della cessazione del contratto, di liberare l’Agente dall’obbligo di non concorrenza e, pertanto, di non corrispondere il relativo trattamento.

L’agente ha interrotto il contratto di agenzia per poter accedere al requisito richiesto per la pensione I.N.P.S. “Quota 100”, tipologia di trattamento pensionistico che prevede la cessazione dell’attività da parte del fruitore.

Facendo leva su quest’ultimo elemento, la preponente aveva ritenuto di essere esentata dal corrispondere l’indennità prevista per il patto di non concorrenza, in quanto tale obbligo non avrebbe comportato per l’agente alcun impegno o onere (dovendo egli cessare comunque l’attività per ottenere la pensione).

La sentenza ha invece disposto che le motivazioni addotte dall’azienda fossero infondate, in quanto il patto contrattuale poneva la preponente nella condizione di ottenere in ogni caso ciò per la quale essa si era determinata a stipulare la clausola: l’astensione dell’attività lavorativa dell’(ex) agente per prodotti concorrenti analoghi e nella stessa zona.

Ma la sentenza di cui si tratta ha anche sancito la nullità della pattuizione contenuta nel contratto di agenzia, che concedeva alla preponente la facoltà di scelta se avvalersi o meno dell’obbligo dell’agente; il motivo della censura del Giudice è dovuto alla seguente considerazione.

All’atto della stipula del patto di non concorrenza – l’agente aveva, da un lato, programmato la propria futura attività lavorativa (essendo conscio di non poter acquisire incarichi in concorrenza, anche dopo il termine dell’incarico in questione), e dall’altro, egli si era assicurato un introito economico aggiuntivo (l’indennità per il patto di non concorrenza, appunto).

Alla luce di tale clausola, la scelta della preponente di liberare l’agente dall’obbligo di non concorrenza, avrebbe disatteso le aspettative dell’agente, che egli aveva prefigurato in precedenza.

In estrema sintesi, la sentenza ha riconosciuto dunque due concetti fondamentali:

– l’obbligo che vincola l’agente non può più essere variato unilateralmente dopo la sua pattuizione (l’agente non può rinunciare all’indennità pur di potersi liberare dall’obbligo di non concorrenza, e la preponente non può rinunciare al patto pur di non corrispondere la relativa indennità)

– il vantaggio che la preponente ottiene dall’ “obbligo di non fare” [concorrenza, n.d.t.] da parte dell’agente deve essere oggetto di remunerazione, anche se l’agente non assumerà incarichi in concorrenza per ragioni non direttamente connesse con l’obbligo suddetto

Tale assunto è peraltro di pacifica applicazione anche in una moltitudine di ambiti diversi: chi commissiona un’opera ad un artigiano non potrà, ad esempio, pretendere di corrispondergli un compenso inferiore a quello pattuito, solo perché l’esecuzione del suo lavoro è stata agevole, o ha comportato costi o tempi inferiori al previsto.

Fonte Electomagazine

 

 

Influencer, da mito a intoccabili. E gli agenti di commercio rifiutano i loro soldi

Pecunia non olet? C’è chi dice No. C’è chi non vuole denaro “contaminato”. Ed è una scelta paradossale poiché, sino allo scorso anno, la categoria che lo produce era osannata, invidiata, concupita.Sic transit gloria mundi e, soprattutto, la gloria degli influencer. Perché ora, tra gli agenti di commercio, serpeggia l’insoddisfazione per una sentenza che ha equiparato l’attività degli influencer (non in tutti i casi) a quella degli agenti. Con l’effetto di riempire di nuove entrate le casse di Enasarco, l’ente previdenziale della categoria.

“Noi non vogliamo quei soldi perché non possiamo confonderci con gente che fa l’influencer”, hanno protestato alcuni. E non pochi. Altri, al contrario, hanno badato al sodo e hanno ritenuto che tanto, nell’immaginario collettivo, le due attività restano totalmente separate mentre la cassa diventa unica. Dunque va benissimo così.

Ma al di là della sensibilità della categoria, è interessante notare il profondo cambiamento nella percezione degli influencer dopo il caso Balocco e dopo le vicende dei Ferragnex non più Ferragnez.

Finite le copertine servili con personaggi esaltati quali nuove divinità; gli studi su ogni loro mossa; i corsi universitari per diventare influencer; i corsi truffa di chi si rivolgeva a sfigati cronici promettendo di trasformarli in vip; la svendita di ogni dignità giornalistica per inseguire simili personaggi. Sembra ieri che gli ancora Ferragnez venivano considerati come guru per la politica corretta e per la cancel culture. Ed era proprio ieri. Ed oggi, da Ferragnex, vengono sbeffeggiati senza freni e si lanciano frecciate di dubbio gusto per avere ancora un briciolo di visibilità.

Il problema però non è dei Ferragnex, del bullo che si crede Napoleone (in concorrenza con Macron) e della “fata sfiorita” (secondo la dotta citazione del bullo), bensì di tutti gli illusi che li hanno seguiti, che li hanno imitati con la speranza di conquistare milioni di seguaci e milioni di euro. Cosa resterà di tutto questo mondo? Supererà la crisi, riempendo le casse di Enasarco, o finirà in una bolla di sapone e di rimpianti? La compagnia di giro del mondo inutile creerà un nuovo personaggio così potente o punterà su tanti piccoli influencer specializzati nei vari ambiti?

L’unica cosa che si può escludere è il ritorno ad un briciolo di serietà. Sarebbe la fine non solo degli influencer ma di un vasto mondo che comprende L’Isola dei famosi, il Grande Fratello, Temptation Island, Uomini e donne. Ma che si estende anche a tutti quei programmi di finta informazione, soprattutto politica, dove chi non sa nulla spiega qualcosa che non ha capito ad altri che non stanno ad ascoltare. E vale anche per le riviste che, su questo mondo inutile, hanno costruito la propria esistenza. Passando dagli influencer alle analisi socioculturali con la medesima preparazione e competenza.

Fonto Electo – Autore Enrico Toselli

 


Enasarco, prosecuzione volontaria

Spesso ci vengono chieste informazioni riguardo la prosecuzione volontaria dei contributi Enasarco, istituto previsto dall’art.9 del Regolamento delle Attività Istituzionali

Abbiamo raccolto i quesiti più frequenti

1) Che si intende per diritto alla pensione?

Il raggiungimento di quota 92 per la pensione di vecchiaia o quota 90 per la pensione anticipata (anzianità contributiva minima 20 anni in entrambi i casi)

2) La prosecuzione volontaria si può chiedere dopo la cessazione dell’attività.

Si, entro due anni dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui è avvenuta la cessazione temporanea o definitiva dell’attività

3) Cosa si intende per cessazione dell’attività? Si intende che l’agente deve aver cessato la partita iva, oppure si può chiedere anche se l’agente ha ancora la ditta attiva ma non ha più alcun mandato? 

Per cessazione dell’attività, si intende la cessazione di tutti i mandati attivi.

4) La Prosecuzione Volontaria è finalizzata al conseguimento del diritto alla pensione. 

E’ finalizzata al raggiungimento dei requisiti di anzianità contributiva previsti per la pensione di  vecchiaia

5) La Prosecuzione Volontaria si può versare solo per raggiungere i 20 anni di anzianità contributiva, oppure si può versare dopo aver conseguito i 20 anni di anzianità fino a raggiungere una certa “quota”? Ad esempio, quota 92 per la pensione di vecchiaia. 

Si, si possono superare i 20 anni al massimo fino al raggiungimento di quota 92.

Enasarco rimuove il presidente scelto dai giudici

Il diavolo fa le pentole.. È finita male la rivoluzione imposta dai magistrati ai vertici dell’Enasarco. La curiosa interpretazione del voto degli agenti di commercio, culminata nell’imposizione di una presidenza per via giudiziaria, è terminata con la riunione del consiglio di amministrazione che, la scorsa settimana, ha bocciato il presidente scelto dai magistrati. 12 voti su 14 per revocare l’incarico ad Alfonsino Mei.

Solo i rappresentanti di Confcommercio e Fnaarc hanno difeso il presidente rimosso.

Per la revoca si è espresso, tra gli altri, Antonello Marzolla, segretario generale USARCI e, ovviamente, consigliere Enasarco: “I motivi sono il venir meno della fiducia nei confronti di Mei e una serie di consulenze legali conferite senza aver osservato le procedure che hanno dato luogo ad un contenzioso contro l’Enasarco”.

Per il momento il consiglio ha affidato le funzioni presidenziali al vice presidente vicario che le eserciterà per il tempo strettamente necessario fino alla nomina del nuovo presidente.

L’obiettivo è ora quello di garantire una gestione ordinata e trasparente dell’ente, nell’interesse di tutte le parti coinvolte sia agenti che mandanti. Ma anche di metter fine alle tensioni che si erano create dopo la decisione della magistratura. A cui erano seguite polemiche infinite, legate anche ad altre vicende giudiziarie che certo non avevano contribuito a rasserenare l’ambiente degli agenti di commercio. Anche perché le questioni dell’Enasarco hanno ripercussioni dirette e concrete sulla vita degli agenti e delle loro famiglie.

Fonte Electomagazine – Autore Enrico Toselli

L’USARCI intervenire in Romagna per aiutare gli agenti

Nella gara di solidarietà per aiutare le vittime delle inondazioni in Romagna, non poteva mancare l’Usarci che si è immediatamente mobilitata per aiutare i colleghi agenti di commercio. Non soltanto esprimendo la propria vicinanza e solidarietà agli agenti ed alle loro famiglie, ma anche intervenendo per fornire assistenza.

L’USARCI  – spiega il presidente Giovanni Di Pietro  – sta collaborando con le autorità competenti e con l’Enasarco per  assicurare agli agenti di commercio il supporto necessario durante questo difficile momento. L’Usarci si è fatta portavoce anche per quegli agenti che pur non avendo residenza nelle zone colpite dalla calamità, operano e svolgono il proprio lavoro principalmente nelle aree riconosciute come colpite da calamità. Il sindacato sta lavorando per identificare le esigenze specifiche degli agenti colpiti e per trovare soluzioni pratiche per aiutarli a superare questa situazione di emergenza.

L’Usarci sta anche valutando l’apertura di un cc corrente per la raccolta fondi da destinare alle aree colpite ed individuare l’ente destinatario. Ma il sindacato invita anche gli iscritti a fare il possibile per aiutare i propri colleghi. Magari rivolgendosi direttamente all’Usarci per coordinare le iniziative e non dispedere le iniziative e le risorse che si mettono a disposizione.

“La solidarietà – prosegue Di Pietro – è fondamentale e, come associazione, siamo grati per qualsiasi forma di sostegno. Da parte nostra ci impegnamo a garantire che ogni donazione venga utilizzata per aiutare gli agenti e le loro famiglie ad affrontare questa difficile situazione. L’USARCI invita tutti gli agenti di commercio a unirsi alla sua iniziativa e a collaborare per trovare soluzioni efficaci e sostenibili”.

Fonte Electomagazine – Enrico Toselli